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TORINO, 9 marzo 2005 - A Marcelo Zalayeta piacciono le squadre spagnole. E piacciono i supplementari. Due anni
fa una sua zuccata fece fuori il Barcellona dopo i tempi regolamentari. Oggi l'uruguaiano manda a casa i "galacticos" del
Real Madrid con un tiro preciso che si ifila nell'angolino all'11' del secondo tempo supplementare. E' la rete che decide
l'approdo ai quarti, che suggella l'impresa contro il Real.
Sempre due anni fa era stato Pavel Nedved, quasi da solo, a far fuori Zidane e compagni, stavolta il ceco non
c'era ma ci hanno pensato un Trezeguet a mezzo servizio e il "Panterone", promosso titolare da Capello fra i dubbi di molti.
Il tecnico ha anche il merito di tenerlo in campo, quando sceglie di far entrare Trezeguet, sacrificando Del Piero, peraltro
piuttosto opaco. Trezegol si conferma bomber di razza, convertendo in mezza rovesciata una torre di Ibrahimovic. Il francese
sicuramente non ha la classe di Zlatan, ma la butta dentro con puntualità eccezionale.
Cosa che non riesce proprio a Ibra, che in più occasioni si divora le uniche vere occasioni bianconere, come
al 6' del primo tempo. La punta si rifà solo con la torre del gol e con delle giocate di immensa classe. Immensa come la partita
di Camoranesi, uomo ovunque della squadra di Capello, l'unico in grado di inventare qualcosa quando i bianconeri perdono la
bussola. Quantità e tantissima qualità. Per il resto ci pensa la difesa, che parte con Emerson e finisce con la coppia di
centrali Thuram e Cannavaro, impeccabili. E anche Zebina regge il confronto sulla fascia con Roberto Carlos, bloccato dietro.
Ma è tutto il Real che pare tutt'altro che galactico: a lungo si occupa solo di coprire, lasciando alle accellerazioni
di Ronaldo il compito di fare male. Ronie in due occasioni mette paura, ma il Real finisce lì. Regge a lungo grazie all'indefessa
opera di Gravesen: “l’Orco” come lo chiamano in Spagna, va in costante raddoppio su chi avvicina pericolosamente
in zona tiro con il pallone. Ne recupera a decine, dimostrandosi uomo fondamentale per gli equilibri dei "galacticos". Poi
cala anche lui, ma soprattuto inizia a crederci la Juve.
Nel secondo supplementare espulsi Tacchinardi e Ronaldo per reciproci falli (gomitata e calcione) a palla lontana.
Lì per lì il vantaggio pare per la Juve. Con Ronaldo esce un rigorista. Ma poi il Panterone Zalayeta decide che dagli undici
metri non si tira. Tira lui, e l'ex-ultima punta bianconera saluta in un colpo solo quattro Palloni d'oro, Luxemburgo, Sacchi
e Florentino Perez. |